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Ramona Zordini: voglio rendere tridimensionale ciò che è bidimensionale

Ramona Zordini: voglio rendere tridimensionale ciò che è bidimensionale 554s3b

Olimpia Gaia Martinelli | 24 mar 2025 6 minuti di lettura 0 commenti
 

"I miei percorsi scolastici riguardano la grafica, il disegno e la fotografia. Ho iniziato con il disegno e la fotografia, ho sperimentato la scultura e la scenografia, incisione, il cucito e il ricamo, il video e l’elettromiografia, ho lavorato con la carta e con il legno, con la resina e col tessuto, ho sperimentato tanto e c’è ancora tantissimo che voglio imparare"....


Cosa ti ha spinto a creare arte e diventare un artista? (eventi, sensazioni, esperienze...)

Da bambina ero figlia unica, mio fratello sarebbe nato molti anni dopo ed io ebbi un’infanzia molto dolorosa a causa della malattia di mio padre (hiv) e del rapporto con mia madre per nulla roseo. Molti anni dopo scoprì che non era il mio padre biologico ma questa è un’altra storia. La mia via di fuga dalla realtà era la creatività, così avo il mio tempo a disegnare, fotografare e da fare tante altre attività che mi fero sognare. 

Qual è il tuo background artistico, le tecniche e le materie che hai sperimentato finora?

I miei percorsi scolastici riguardano la grafica, il disegno e la fotografia. Ho iniziato con il disegno e la fotografia, ho sperimentato la scultura e la scenografia, incisione, il cucito e il ricamo, il video e l’elettromiografia, ho lavorato con la carta e con il legno, con la resina e col tessuto, ho sperimentato tanto e c’è ancora tantissimo che voglio imparare.

Quali sono i 3 aspetti che ti differenziano dagli altri artisti, rendendo unico il tuo lavoro?

La mia missione principale da sempre è rendere tridimensionale ciò che è bidimensionale, entrare e sprofondare nell’opera, strapparla e precipitarci dentro, aprire la superficie e vedere cosa c’è sotto.Credo che questo sia un punto fondamentale.

Un altro aspetto riguarda la sinergia di diverse tecniche che lavorano insieme, nel mio processo creativo utilizzo sempre più di una tecnica, per esempio nelle Cianotipie che sto facendo utilizzo a volte anche il disegno oppure la tecnica Suminagashi o Decorazioni con altri pigmenti.L’ultimo aspetto riguarda il colore, ho creato nel tempo una palette di colori personale che utilizzo, in questo ultimo progetto la palette è diventata più scura per esigenze tecniche ma i colori sono gli stessi.


Da dove viene la tua ispirazione?

Traggo ispirazione da tutto ciò che mi circonda, spesso eggio per schiarirmi le idee oppure leggo un libro o guardo un film ma la maggior parte delle idee mi arrivano di notte quando sono sola nel silenzio.

Qual è il tuo approccio artistico? Quali visioni, sensazioni o sentimenti vuoi evocare nello spettatore?

Non ho l’esigenza di evocare una particolare sensazione nello spettatore perché credo molto nell’opera aperta che possa essere fruita liberamente senza condizionamenti. in generale però mi piace che le mie opere abbiano una sensazione di sacralità, per questo utilizzo determinati colori e tagli dell’immagine che esprimano questo concetto. Per il resto lavoro sul mutamento e l’evoluzione quindi non imprimo troppo di me stessa nelle dichiarazioni di intenti, nè do un titolo ai miei lavori, voglio che rimangano pagine da scrivere.

Qual è il processo di creazione delle tue opere? Spontaneo o con un lungo iter preparatorio (tecnico, ispirato ai classici dell'arte o altro)?

Il processo di creazione delle mie opere si può definire una danza tra l’idea che ho in mente e la sperimentazione stessa, Per prima cosa scelgo l’immagine, ne scelgo una che in quel momento mi susciti idee e sensazioni, a volte ripesco immagini che ho da anni, altre volte l’ho appena scattata. Poi inizio a guardarla e ad immaginare, ho un’immaginazione molto fervida e mi capita di are ore ad immaginare tutti i possibili scenari. Quando ho deciso come voglio iniziare preparo i fogli ed inizio a strappare…da qui inizia la sperimentazione perché ogni aggio se viene modificato anche di poco cambia tutto. Questa parte del processo può durare giorni e settimane, continuo a stratificare finché non sono soddisfatta, faccio tantissime prove.

Utilizzi una particolare tecnica di lavoro? se si, me lo puoi spiegare?

Utilizzo la tecnica della Cianotipia Principalmente, ma la maggior parte del mio Lavoro si concentra sul viraggio in maniera specifica, siamo abituati a vedere Cianotipie di colore blu o al massimo di un color seppia, ma con questa tecnica in realtà puoi coprire tutto lo spettro dei colori e il processo è entusiasmante. Ultimamente mi sto concentrando particolarmente sulla Cianotipia tricolore e su l’Agamografia.

Ci sono aspetti innovativi nel tuo lavoro? Puoi dirci quali?

Come dicevo nella risposta precedente la Cianotipia tricolore che nonostante la veneranda età di questa tecnica, è un processo ancora sperimentale e attuato da pochissimi; e poi l’Agamografia, una tecnica di illusione ottica molto interessante.

Hai un formato o un mezzo con cui ti senti più a tuo agio? se sì, perché?

I miei pezzi sono tutti di dimensione 15 × 21 cm, è un formato che per me è perfetto, è piccolo e maneggevole, abbastanza grande per lavorarci e abbastanza piccolo per stare comodi. Vorrei fare anche dei pezzi grandi ma soltanto su commissione perché non mi piace l’idea che rimangano qui a occupare spazio, in questi anni sto cercando di svuotare il più possibile il mio magazzino.

Dove produci i tuoi lavori? A casa, in un laboratorio condiviso o nel tuo laboratorio? E in questo spazio, come organizzi il tuo lavoro creativo?

Ho sempre avuto lo studio a casa ma ultimamente i miei spazi si sono ristretti perché ho avuto un’altra bimba, così sto pensando di aprire un atelier ma è un’idea ancora acerba. L’ordine non è una mia virtù e spesso i lavandini di casa si ritrovano pieni di stampe ad asciugare Per la sopportazione di tutti. Tutto il processo mentale, di taglio e di montaggio viene svolto invece sulla mia scrivania che è il mio piccolo spazio vitale.

Il tuo lavoro ti porta a viaggiare per incontrare nuovi collezionisti, per fiere o mostre? Se sì, cosa ti porta?

Sì ho viaggiato molto con questa motivazione, ultimamente sono stata un po’ ferma per la gravidanza e mi sono concentrata più sul creare. Devo dire che in questo periodo in cui ho viaggiato poco ho creato comunque nuove connessioni e progetti con persone ed organizzazioni che hanno apprezzato il mio lavoro online e per una persona come me che non ama molto stare in mezzo alla gente questa può essere una cosa positiva.

Come immagini l'evoluzione del tuo lavoro e della tua carriera di artista in futuro?

Mi sono posta il divieto di immaginare la mia carriera futura per evitare di accumulare ansia, preferisco concentrarmi sul presente e su quello che voglio fare nei prossimi cinque giorni, questo mi permette di dare un ritmo al mio lavoro e di evitare aspettative. Se devo immaginarmi nel futuro mi immagino piena di meraviglia ma forse questo è più un augurio.

Qual è il tema, lo stile o la tecnica della tua ultima produzione artistica?

Il tema è quello che attraversa tutto il corpus del mio lavoro, il mutamento! Lavorare su sul mutamento e come inseguire un pesce cercando di prenderlo a mani nude, Credo che sia un vero e proprio paradosso esistenziale perché la tua stessa ricerca evolve, il tuo pensiero evolve, nulla rimane come prima quindi lavorare sul mutamento equivale a lavorare sulla concetto di vita. Questo lavoro si chiama Guideline Routine per sottolineare che l’arte rappresenta il presente e il presente non è altro che è una serie di scelte scandite da un ritmo nel tempo. Della tecnica invece ho già parlato ampiamente.

Ci racconti la tua esperienza espositiva più importante?

Non saprei, non c’è secondo me un’esperienza più importante delle altre.

Se potessi creare un'opera famosa nella storia dell'arte, quale sceglieresti? E perché ?

Sceglierei probabilmente un quadro di Bosch oppure la vestizione della sposa di Max Ernst per gli aspetti surreali e per la lenticolarità con cui sono stati eseguiti.

Se potessi invitare a cena un artista famoso (vivo o morto), chi sarebbe? Come gli suggeriresti di trascorrere la serata?

Sicuramente Roger ballen, Lo adoro! Vorrei che trascorressimo la serata bevendo qualcosa e parlando.




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