The Leviathan (2020) 绘画 由 Paolo Cantù Gentili

Il Leviatano di Cantù Gentili: un'esplorazione visiva della frammentazione dell'essere Paolo Cantù Gentili, con The Leviathan - Hobbes Today, si inserisce in un solco di ricerca pittorica che coniuga astrazione e figurazione, lasciando emergere una tensione tra forma e dissoluzione. L’opera si staglia su un fondo giallo , un colore che non è mera cornice ma elemento attivo, quasi un fluido nel quale la figura sembra galleggiare e, al tempo stesso, dissolversi. La struttura centrale, che evoca un volto umano deformato, appare costruita con segni gestuali decisi, tracciati con una forza che richiama la lezione dell’Informale, ma anche con un’intenzione grafica che sfiora il linguaggio del segno simbolico. Il nero dominante, con le sue fratture e sfaldature, è la materia di un’esistenza che si decompone, un’essenza che si sfilaccia tra ato e presente. Il titolo richiama il Leviatano di Hobbes, il grande costrutto del potere sovrano che si fa carne sociale, ma qui l’immagine non è più quella del corpo monolitico dello Stato, bensì di un’entità disgregata, corrosa da un tempo frammentario e instabile. L’occhio, unico dettaglio che conserva una riconoscibilità figurativa netta, è un punto di resistenza all’erosione della forma: esso guarda, ci osserva, ma non offre risposte, piuttosto interroga lo spettatore con il suo bagliore inquietante. È forse la coscienza individuale che si oppone alla dissoluzione collettiva? Oppure un residuo di umanità in un organismo ormai irreversibilmente mutato? Cantù Gentili si muove con consapevolezza nella dialettica tra costruzione e decostruzione, tra segno e dissoluzione del segno, tra potere e crisi del potere. La sua pittura, pur nella sua dimensione astratta e simbolica, pone questioni radicali sulla condizione contemporanea, mostrando una sensibilità che va oltre il mero dato visivo per interrogare il nostro tempo con spietata lucidità.

Cantù Gentili's Leviathan: a visual exploration of the fragmentation of being With The Leviathan - Hobbes Today, Paolo Cantù Gentili enters a pictorial research that combines abstraction and figuration, allowing a tension between form and dissolution to emerge. The work stands out against a bright yellow background, a color that is not a mere frame but an active element, almost a fluid in which the figure seems to float and, at the same time, dissolve. The central structure, which evokes a deformed human face, appears to be constructed with decisive gestural signs, traced with a force that recalls the lesson of the Informal, but also with a graphic intention that borders on the language of the symbolic sign. The dominant black, with its fractures and flaking, is the matter of an existence that decomposes, an essence that frays between past and present. The title recalls Hobbes's Leviathan, the great construct of sovereign power that becomes social flesh, but here the image is no longer that of the monolithic body of the State, but rather of a disintegrated entity, corroded by a fragmentary and unstable time. The eye, the only detail that retains a clear figurative recognizability, is a point of resistance to the erosion of form: it looks, observes us, but does not offer answers, rather it questions the viewer with its disturbing glow. Is it perhaps the individual conscience that opposes collective dissolution? Or a residue of humanity in an organism that has now irreversibly changed? Cantù Gentili moves with awareness in the dialectic between construction and deconstruction, between sign and dissolution of the sign, between power and crisis of power. His painting, even in its abstract and symbolic dimension, poses radical questions on the contemporary condition, showing a sensitivity that goes beyond the mere visual data to question our time with ruthless lucidity.